bruciare la legna o il pellet non è molto ambientale

Chiudiamo il 2017 con una considerazione, che mi sorge spontanea ma solo perché faccio parte di una realtà imprenditoriale strepitosa: sempre un passo avanti a mercato, innovazioni e normative!

Parliamo di eliminare la spesa del gas, sostituendo la caldaia normalmente utilizzata a metano, con le stufe a legna, le caldaie e le stufe a pellet.

Innanzitutto: molte persone ci sono già arrivate da sole, a comprendere che la spesa del gas è un massacro economico E CHE a prescindere dal costo che ogni rivenditore applica (tra le varie offerte, mercato libero o tutelato, ci sono oscillazioni che arrivano fino a 20 cent. a smc, e su di un consumo da 1200 smc/anno voglion dire almeno 240€ di differenza!) sono i costi FISSI, A CONTATORE, che stillano sangue!

MA molti che ci sono arrivati da soli (o con l’aiutino di fontanieri con qualche rimanenza di magazzino 😉  ) hanno “risolto” installando BRUCIATORI DI BIOMASSE, come per esempio caldaie e stufe a pellet.

Vi mostro, ora, un’ordinanza in vigore in un comune montano del bolognese:

Deliberazione della Giunta regionale 25 settembre 2017, n. 1412 ha adottato misure restrittive per l’utilizzo delle stufe a biomassa.

L’utilizzo di questi generatori dovrà quindi seguire queste nuove regole:

a) a decorrere dal 1 ottobre 2018, nelle unità immobiliari dotate di sistema multi combustibile ubicate nei Comuni i cui territori sono interamente ubicati a quota altimetrica inferiore ai 300 m, dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno è vietato l’uso di biomassa legnosa nei generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle” e nei focolari aperti o che possono funzionare aperti. Dal 1 ottobre 2019 il divieto è esteso ai generatori di calore alimentati a biomassa con classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle”. 》Nei Comuni i cui territori siano posti ad altitudini anche in parte superiori a 300 m, i Sindaci dovranno individuare con proprio atto le zone situate al di sotto della suddetta quota cui si applica il presente divieto che, in caso di mancata individuazione, si applicherà a tutto il territorio comunale;

b) dal 1 ottobre 2018 è vietato installare generatori con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle” e dal 1 gennaio 2020 è vietato installare generatori con classe di prestazione emissiva inferiore alle “4 stelle”;

c) dal 1 ottobre 2018 è obbligatorio utilizzare nei generatori di calore a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW pellet che sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un organismo di certificazione accreditato. È inoltre obbligatorio per gli utilizzatori conservare la pertinente documentazione;

d) dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, se nei giorni di controllo (lunedì e giovedì) si verifica l’avvenuto superamento continuativo nei quattro giorni antecedenti del valore limite giornaliero del PM10, i Comuni dell’agglomerato di Bologna e i Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, della provincia in cui è avvenuto il superamento, si attengono alle seguenti prescrizioni adottando, anche con ordinanza contingibile ed urgente, le seguenti misure emergenziali di 1° livello, decorrenti dal giorno successivo alla comunicazione di ARPAE, aggiuntive rispetto a quanto previsto nel Piano:

divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “3 stelle”;divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…) di combustioni all’aperto, anche relativamente alle deroghe consentite dall’art. 182, comma 6 bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 rappresentate dai piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco;divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso;divieto di spandimento dei liquami zootecnici e, in presenza di divieto regionale, divieto di rilasciare le relative deroghe. Sono escluse dal presente divieto le tecniche di spandimento con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo;potenziamento dei controlli con particolare riguardo al rispetto dei divieti di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di divieto di spandimento dei liquami.

Se nei giorni di controllo, si verifica l’avvenuto superamento continuativo, nei 10 giorni antecedenti, del valore limite giornaliero del PM10, alle misure emergenziali di 1° livello si aggiunge il divieto, decorrente dal giorno successivo alla comunicazione di ARPAE, di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “4 stelle”.

Per ulteriori dettagli si rimanda all’allegato uno della delibera allegata in basso. La classificazione ambientale dei generatori è indicata nell’allegato 2 della delibera.

“Ci stan i camin che fumano”…

Dunque, è chiaro il concetto? Sì, le biomasse sono CONVENIENTI IN TERMINI ECONOMICI ma non lo sono per il rispetto ambientale.

Ovvero: SOLO poche macchine, ovviamente le più costose (perché è giusto così: qualità, sicurezza, garanzie hanno un valore enorme, e dunque costano più degli sdozzi “licenza dialettale”) che bruciano biomasse (il pellet) hanno i requisiti e offrono le garanzie necessarie DI NON IMMETTERE in atmosfera tonnellate di polveri sottili!

Ma, chi ha dato retta all’amico fontaniere / installatore / elettricista che, avendo in magazzino qualche caldaia a pellet d’occasione, magari scontata sì da rendere più conveniente l’acquisto “in nero” piuttosto che lo sgravio fiscale del 65% in 10 anni… be’ ORA DEVE FARE I CONTI con l’inquinamento e con i sempre più restrittivi protocolli che la PA è obbligata ad attuare.

MA ALLORA, CHE FARE? Come liberarsi dell’ignobile spesa del gas, senza rischiare di installare un zavaglio (altra licenza dialettale) spendendo comunque qualche migliaio di euri?

Come venire a conoscenza delle normative italiane e comunitarie che INCENTIVANO il passaggio via dal gas? E come scegliere l’installazione più conveniente e più efficace, adatta alla propria abitazione?

La soluzione c’è. L’azienda per la quale svolgo consulenze energetiche la propone già da un anno, e già da un anno a questa parte centinaia di famiglie italiane, grazie all’operazione Sigilla il tubo del gas.

Dunque, SOLO PER AVERE UN’IDEA di cosa sia più conveniente fare (che, in ogni caso, è da fare qualcosa, per evitare di continuare a pagare tanto per le proprie necessità energetiche) conviene chiedere un aiutino.

Potete scrivere direttamente a consulentePEF@gmail.com esprimendo le vostre perplessità, le vostre domande, i vostri quesiti.

Personalmente, rispondo al pubblico online dal 1998, senza indugi. C’è sicuramente almeno un modo, per dare un taglio alle proprie spese energetiche. E io sono in grado di aiutarvi a scoprirlo!

Silvia Serra, consulentePEF e giornalista specializzata in energie e ambiente.

 

Informazioni su Realistica

Nata a metà degli anni '60, studia sempre e ogni tanto frequenta ancora l'Università. Mai cambiata, sempre evoluta. Difficile trovarla in errore, impossibile che menta. Coerenza e onestà le sue manette. Lealtà il suo limite. Amore la sua fede.
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